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No Muos in piazza anche ad agosto: mobilitazione nazionale

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No Muos in piazza anche ad agosto: mobilitazione nazionale
In più di duemila da tutta Italia hanno attraversato ieri, 9 agosto, la riserva Unesco della Sughereta a Niscemi per la giornata di mobilitazione nazionale contro il MUOS, il sistema di telecomunicazione satellitare della marina militare statunitense la cui installazione e attivazione è ormai prossima. 

Il corteo che ha marciato lungo il perimetro della base americana, da cui svettano le oltre 40 antenne e le mastodontiche parabole che costituiscono la quarta postazione a terra del sistema MUOS, ha visto i militanti NO MUOS insieme a numerose associazioni cittadine, ambientaliste, agli studenti e ai partiti, con la presenza dei sindaci dei comuni che più direttamente saranno colpiti dalle radiazioni ad alta frequenza del sistema satellitare statunitense, con un impatto che un numero crescente di studiosi di spessore internazionale ha affermato essere deleterio per la salute delle popolazioni esposte. Dal campeggio NO MUOS, dove è partito, il corteo ha sfilato a lato degli accessi principali per poi irrompere fin dentro la base, diretto alle antenne dove due giorni prima 7 attivisti si erano arrampicati per dare inizio alla mobilitazione nazionale, costringendo il comando americano a sospenderne il funzionamento.

Un grande presidio ai piedi di una ragnatela di cavi e tralicci ha gridato ancora una volta la volontà di proseguire e radicare una lotta che adesso entra nella sua fase più delicata. Mancano pochi mesi alla definitiva attivazione del MUOS e dopo il voltafaccia del Presidente della Regione Crocetta e la complice chiusura del governo Renzi e dei partiti di maggioranza che hanno rispedito al mittente le mozioni presentate in Parlamento sulla questione, l’unico appiglio legale e istituzione ancora in piedi è rappresentato dalla sentenza del TAR di Palermo prevista entro ottobre sui 5 ricorsi sul MUOS, due dei quali presentati dal ministero della Difesa contro la revoca delle autorizzazioni del Muos e altri tre presentati dal Comune di Niscemi, dai comitati NO MUOS e da Legambiente per l’annullamento delle autorizzazioni, ritenute illegittime, rilasciate dalla Regione nel 2011. Una sentenza che potrebbe dare un’arma decisiva al movimento NO MUOS, riaprendo la partita con il governo nazionale e mettendo così in gioco gli accordi tra Italia e dipartimento della difesa degli Stati Uniti, ma che, nel caso non fosse favorevole alle ragioni dei NO MUOS, impone da subito a tutti i soggetti e le realtà che in questi anni hanno sostenuto questa battaglia un più profondo lavoro di coinvolgimento e costruzione della partecipazione. Solo se la battaglia NO MUOS  riuscirà ad acquisire, più di quanto avvenuto sinora, una dimensione nazionale e inclusiva della più larga fetta di realtà associative, dai movimenti ambientalisti all’antimafia sociale, dagli studenti ai lavoratori, l’assedio continuativo alla base americana di Niscemi e le giornate di mobilitazione periodicamente promosse potranno diventare la vera spina nel fianco della marina USA, tale da non poter essere più ignorata dai governi regionale e nazionale.

E’ un compito difficile, specie se ogni strada ‘giuridica’ dovesse risultare preclusa, ma necessario da porsi oggi per non rinunciare al diritto alla salute per migliaia di cittadini e rassegnarsi a una Sicilia portarerei del Mediterraneo ad uso e consumo della traballante, destabilizzante e sanguinaria potenza statunitense.   


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